LiteraturCLUB: Flavio Pintarelli, Il velo, Vlg. alphabeta edizioni

Car* soc* e appassionati della letteratura, per mercoledi 9 agosto con inzio alle ore 19.30 vi invitiamo cordialmente al prossimo LiteraturCLUB nella nostra sede estiva ost west country Club. Siamo lieti di annunciarvi una presentazione libro e performance con l’autore Flavio Pintarelli. Il libro porta il titolo Il velo, edizioni alphabeta Vlg. Con l’autore, Giorgia Lazzaretto e Francesco Sardella. Introduzione: Sonja Steger

L’AUTORE
Flavio Pintarelli (Bolzano, 1983), copywriter e noto blogger, ha pubblicato i saggi Su Facebook (duepunti, 2013) e Stupidi giocattoli di legno (Agenzia X, 2014), seguiti dalla raccolta di racconti Cronache della Metropoli (Ledizioni, 2019). Altri suoi brevi testi narrativi sono apparsi in antologie, tra cui Odi. Quindici declinazioni di un sentimento (a cura di G. Merlini, effequ, 2017). Ha inoltre curato progetti divulgativi multimediali e ideato e condotto programmi radiofonici. Scrive regolarmente articoli e saggi di cultura visiva e digitale su “Internazionale”, “Il Tascabile”, Esquire”, “Rivista Letteraria”, “Not” e “Domus”. All’Alto Adige ha dedicato i reportage Quello che resta dei monumenti fascisti (“Il Tascabile”, 2018) e Diario di uno scavo sotto la perfezione dell’Alto Adige (“Internazionale”, 2017).

IL LIBRO
Alex è un trentenne copywriter che si sente ingabbiato in un lavoro ripetitivo e insoddisfacente. A rendere più acuta la sua insofferenza è il percepire nettamente intorno a sé i segni dell’imminente collasso ambientale, mentre tutti – nella ricca quanto claustrofobica provincia in cui è nato ed è tornato a vivere – sembrano ignorarli. Quando gli viene proposto di scrivere un lungo reportage sul nuovo volto che sta assumendo l’Alto Adige, egli accetta senza indugi, convinto che quell’incarico possa riscattarlo dalla mediocrità e al tempo stesso contribuire a rimuovere un velo: uno schermo ingannevole di benessere e armonia, un matrimonio mistico con la tradizione di cui si nutrono l’iconografia turistica e gli spettri del passato che infestano la sua terra, ipotecandone il futuro. La dedizione assoluta con cui affronta il compito, tuttavia, gli fa perdere di vista i bisogni di Serena, che per amore lo ha seguito a Bolzano e che più di ogni altra cosa desidera diventare madre. Quella di Alex diventa ben presto un’autentica ossessione, nella quale si rinnova un’antica maledizione che grava sulla sua famiglia e che finisce per perseguitarlo con il suo carico di rimossi e sinistre presenze simboliche. Solo specchiandosi in Manfred, un indecifrabile fotografo chiamato ad affiancarlo nella realizzazione del reportage, proverà a inquadrare in una nuova prospettiva i frammenti della sua vita e a ricomporli. E a sciogliere il dilemma tra le ambizioni dello scrittore e le responsabilità del futuro padre.

Tra suggestioni weird e originale autofiction, Il velo racconta il bisogno di futuro che assilla le giovani generazioni e compone un inedito ritratto dell’Alto Adige, restituendone l’inquietante “eccentricità” per troppo tempo sfuggita a ogni tentativo di rappresentazione, sia cartografica sia letteraria.

“Fissai le orbite vuote, il cranio lucido e il ghigno che aveva stampato sulle labbra: vi scorsi una venatura di beffa. Pensai che sarei presto tornato polvere mentre lui, defunto da secoli, avrebbe continuato a esistere. Mi colse lo sgomento. Poteva davvero cambiare, una terra che si era scelta una mummia per nume tutelare?”