May the Force be with us

Cari Soci,

oggi è il 4 maggio, e per una geek d’annata come me, questo giorno significa soprattutto una cosa: Star Wars.
Sì, spettacolo, navicelle, spade laser etc, ma anche e soprattutto una grande epica sulle forze della giustizia e della libertà che sconfiggono quelle brute e dispotiche.

Ironicamente – e fortuna che l’ironia non ci abbandona mai – proprio oggi l’est ovest, nella persona della sua presidente che vi scrive, si è beccato una denuncia.
A quanto pare, siccome il 10 aprile scorso il concerto dei bravissimi bolzanini Moscaburro è finito sul giornale siamo automagicamente diventati „gestori di locali di spettacolo privi delle relative licenze“. Insomma non siamo autorizzati a essere un locale pubblico. Eh, infatti, diciamo noi: siamo un’associazione, non un locale pubblico. Ma a quanto pare non basta.

I cavilli della burocrazia sono infiniti, si sa. E su torti e ragioni non vogliamo scomporci.

Mi scompongo solo per il semplice fatto che la denuncia parta sull’unica base di un manuale, questo http://giotto.ibs.it/cop/copj170.asp?f=9788838755453, sul quale pare fondarsi ogni conoscenza in materia da parte delle autorità locali.
Il manuale, nella sua premessa, che ci è stata letta eloquentemente e ad alta voce dall‘ufficiale preposto, spiega con chiarezza che gli intenti del manuale medesimo sono solo quelli di aiutare le forze dell’ordine a individuare attività commerciali illecite camuffate da associazione.

All’ufficiale preposto è stato spiegato che per comprovare inconfutabilmente che l’est ovest fa a tutti gli effetti attività culturale ci sono varie possibilità:
1 – chiedere a uno qualsiasi dei 1400 e rotti soci.
2 – controllare tutta la documentazione che viene inviata ogni anno in provincia e in comune a giustificare i finanziamenti pubblici che ci vengono regolarmente assegnati proprio sulla premessa di essere un’associazione culturale
3 – venire a verificare di persona, magari non in divisa.

Nulla, le evidenze non bastano. Il manuale va preso alla lettera, anzi, ben oltre la lettera, così uno dei punti che il manuale suggerisce come „possibile indicatore della presenza di attività illecita“ diventa, nelle mani dell‘ufficiale preposto. immediatamente legge. Alla richiesta dell’Avvocato di presentare la legge cui il manuale fa riferimento, l‘ufficiale tace e anzi ribadisce che „c’è scritto qui, la carta canta“. Sì, purtroppo è come se la carta cantasse in inglese e l’ufficiale sentisse solo uacciuarigannagheddaun.

Ora l’iter è il seguente: la denuncia finisce in Procura, la Procura mobilita un Pubblico Ministero, il quale fa partire un’indagine, e tutti (noi, il Pubblico Ministero, la Procura, e tutti i coinvolti, compresi voi soci, che potreste essere chiamati a testimoniare) iniziamo già così a perdere tempo. Tempo preziosissimo, che potremmo impiegare, rispettivamente, a migliorare l’offerta culturale, mettere su le tende per ridimensionare il disturbo della quiete, perseguire criminali internazionali che rubano i bambini per asportare loro gli organi, perseguire reati di corruzione pubblica o casi di nepotismo (come alcuni che affliggono gli stessi ufficiali preposti), a farsi un giro in bici o a seguire un’interessante manifestazione all’est ovest.

Tutto questo inoltre costa soldi, quelli del Comune e della Procura che devono istituire la causa e pagano gli ufficiali preposti e i pubblici ministeri e l’avvocatura del comune, che poi viene soffocata da denuncine del cavolo come questa e quindi deve rivolgersi ai grandi studi di avvocati per occuparsi delle altre millemila cause in corso; e ovviamente anche i vostri, cari soci: pagate ben tre volte, due con le vostre tasse (che pagano i dipendenti pubblici e i contributi alle associazioni) e una con la vostra tessera di soci, che a questo punto ci serve di più a pagare l’avvocato che a organizzare manifestazioni per voi.

Volete protestare? Fatelo se volete, basta che non imbrattiate i muri e diate fuoco alle macchine, altrimenti pagate anche una quarta volta e fate saltare i nervi alla gente che non c’entra e c’ha già quattro mutui e un’ipoteca.
Potreste sommergere la casella di posta del comune (c’è da qualche parte l’indirizzo apposta per le proteste) di lettere indignate.
Oppure potreste semplicemente leggere un sacco di libri, conoscere gente nuova, andare in giro per il mondo, ascoltare musiche a cui non siete abituati, partecipare a dibattiti pubblici… insomma potreste semplicemente continuare a sostenere l’est ovest e la sua offerta culturale, perché la cultura e la conoscenza sono ciò che faranno sempre la differenza fra voi e l‘ufficiale del uacciuarigannagheddaun.

Che la forza della ragione sia con voi.
E che le forze dell’ordine siano con noi, e non contro di noi.

Giorgia Lazzaretto
Presidente